Sociale: abuso alcol nei giovani, Toscana pensa a una legge per promuovere divertimento sicuro

Di iniziativa di Stefano Scaramelli (Italia Viva), è stata illustrata nelle commissioni Sanità e Sviluppo Sociale. Previsti finanziamenti per 150mila euro in favore dei gestori di discoteche. Si apre adesso la fase della consultazione.Firenze: Informare, educare, responsabilizzare e scongiurare l’aumento dell’uso sconsiderato di alcol tra i giovani, causa principale delle cosiddette ‘morti del sabato sera’.

Con dati alla mano ormai giudicati da tutti ‘allarmanti’ – negli ultimi dieci anni nel nostro Paese le morti in conseguenza di assunzione di sostanze alcoliche, magari mischiate a stupefacenti di varia natura, sono pari a 435mila – il presidente della commissione Sanità in Consiglio regionale, Stefano Scaramelli (Italia Viva), ha illustrato in seduta congiunta con la commissione Sviluppo economico, guidata da Gianni Anselmi (Pd), la proposta di legge che punta ad “aumentare la consapevolezza sui fenomeni di dipendenza da alcol e droghe per i giovani” ma anche per informare sui danni alla salute e i rischi derivanti dal mettersi alla guida di un veicolo dopo aver bevuto o aver assunto sostanze psicotiche.

Se è ormai un dato certo che il consumo di alcol è tra le prime di cause di morte tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 22 anni, mentre la soglia di chi beve si abbassa sempre di più e comprende giovanissimi anche di 11, 12 anni, il disegno di legge depositato nelle commissioni punta a “dare un segnale forte” anche “coinvolgendo direttamente i gestori di discoteche o comunque locali di aggregazione e svago sociale”. Tra le prime misure al vaglio del Consiglio il contributo una tantum alle imprese che nel 2020 si prevede in 150mila euro per defibrillatori semiautomatici, apparati di video sorveglianza all’esterno e all’interno dei locali, gestiti da addetti al controllo, dispositivi per contapersone e controlli sul livello di alcol.

Lo ‘sballo’ tra i giovani è un “problema culturale, sociale e psicologico da aggredire su più fronti” ha spiegato Scaramelli parlando del “necessario coinvolgimento di tutti i soggetti in campo”. Non solo i gestori quindi ma anche il mondo sociale, sanitario, del no profit, della scuola fino ad arrivare alla famiglia. Un “nuovo approccio al divertimento del sabato sera” dovrà essere “riconoscibile e identificabile”. E non è un caso che nel testo si preveda un patto tra associazioni di categoria, gestori dei locali di intrattenimento e Regione  con la sottoscrizione di un ‘Codice di informazione e comportamento’ necessario anche ai fini della concessione dei finanziamenti e dell’esposizione di un logo identificativo di ‘locale in cui ci si diverte al sicuro’.

Con il primo passaggio nelle commissioni si apre la fase di consultazione della proposta di legge che, ha assicurato Anselmi “saranno ampie”.

Prime soddisfazioni sul testo sono arrivate dai consiglieri Andrea Quartini (Movimento 5 stelle), Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra), Luciana Bartolini e Jacopo Alberti (Lega), Serena Spinelli  e Roberto Salvini (gruppo misto).

In particolare Quartini ha parlato dell’alcol come di una “sostanza stupefacente legalizzata” e ha invitato a “non fare propaganda politica su un tema tanto importante”. Scettico sui divieti si è dichiarato Sarti: “Il proibizionismo non ha mai funzionato, sarebbe forse più produttivo indirizzare i giovani verso comportamenti non a rischio”. Una soluzione per Bartolini potrebbe essere lo sport: “Stimolare i giovani a praticare attività fisica potrebbe essere una valvola di sfogo importante”. Per Alberti la Regione da sola non basta “occorre un intervento forte dello Stato e meno slogan”. Spinelli ha rilevato che i giovani “non sono solo quelli che abusano di alcol e sostanze stupefacenti. Il loro universo è complesso e variegato”. Salvini, infine, è sicuro che la via migliore sia “applicare le leggi già in vigore” e magari “vietare il consumo di alcol nelle discoteche”.