Rete delle biblioteche e dei Musei, approvate la convenzione e i regolamenti

Si potenziano i servizi per le realtà pubbliche e gli istituti privati. Grosseto: Nulla osta dal Consiglio comunale alla nuova convenzione per il funzionamento della Rete grossetana biblioteche, archivi e centri di documentazione per il periodo 2020-2024.

La Rete è costituita da 17 Comuni e da 10 istituti privati del territorio provinciale e il Comune di Grosseto ha da sempre (cioè dalla costituzione della Rete nel 1999) il ruolo di centro di Rete. La nuova convenzione definisce in modo ancora più dettagliato le funzioni delle singole realtà: al Centro di rete viene assegnato il corpo centrale delle attività e il coordinamento generale, oltre che i rapporti con la Regione Toscana e una serie di servizi come l’utilizzo di un software che permette a tutto il sistema una progettazione degli sportelli all’utente come un’unica biblioteca.

Altre funzioni specifiche sono assegnate agli istituti di coordinamento ovvero al Comune di Roccastrada il compito prevalente di valorizzazione degli archivi storici e al Comune di Castiglione della Pescaia la promozione della lettura. Via libera dal Consiglio anche al Regolamento per la Rete provinciale dei musei. In questo caso è stata approvato il documento che riguarda tutto il sistema dei Musei di Maremma e il nuovo Regolamento del Museo archeologico e d’arte della Maremma.

Si recepisce la nuova normativa regionale, adeguandosi per tutti i requisiti previsti; rispetto al Museo archeologico viene sottolineato in modo particolare la cura all’aspetto della storia e delle origini del museo, ma anche alla gestione finanziaria e alle figure professionali.

“Questi atti sono fondamentali per garantire il buon funzionamento di strutture che rappresentano il nucleo, l’ossatura del sistema culturale del territorio comunale e provinciale – spiegano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il vice sindaco e assessore alla Cultura Luca Agresti -; e sono il risultato di un lavoro capillare non solo a livello tecnico, ma anche di conoscenza, di studio e di divulgazione. Sono atti senza i quali il flusso di informazioni si fermerebbe, impedendo al territorio e ai cittadini di usufruire di un patrimonio preziosissimo che invece, grazie anche a questa meticolosa attività delle Reti, è possibile portare avanti, mettere a disposizione e valorizzare a vantaggio delle singole comunità e dell’intero territorio”.