'La pandemia'. Una poesia del follonichese Araldo Bugiani

Follonica: Araldo Bugiani, follonichese classe 1930, oggi residente a Bologna, ci ha inviato una poesia intitolata La Pandemia Coronavirus.  Un suo modo per fotografare il momento attuale e un modo per rimanere collegato alla sua città d’origine, alla quale è sempre rimasto attaccato e dove periodicamente ritorna.

Ogni stagione Araldo e la moglie De Anna soggiornano al Giardino e ai bagni di Umberto e Pietro Gavazzi, noti imprenditori turistici locali. Sono rimpatriate brevi i ma intense, per respirare l’aria di casa e incontrare la sorella Maria Annunziata e gli amici come Beppe Pierini, Ivo Rossi, Mario Mariotti, Carla Pagni, Diva Duccini e fino a poco tempo fa Lido Raspollini.
Con quest’ultimo condivideva la passione per la Poesia oltre i ricordi preziosi di una Follonica originaria e accogliente come del resto è anche oggi. Araldo partecipa a varie iniziative  letterarie, in Italia, raccogliendo anche successi di cui va orgoglioso. Lo scorso anno è andato in finale al concorso “Mangia Parole” della casa editrice Progetto Culture a Roma. E’ stato l’unico finalista dei due settori, poesia e prosa, e ha ricevuto oltre il premio ritirato, dalla figlia Patrizia nel settembre scorso, anche una proposta di pubblicazione di 60 suoi componimenti. Il volumetto, dal titolo “Poesie e Pensieri per Ricordare” andrà in stampa nel corso di questo 2020. Molto probabilmente sarà presentato anche a Follonica.

Questa che pubblichiamo è la sua ultima poesia, scritta nel mese di marzo appena trascorso, a Bologna.

"LA PANDEMIA DA CORONA VIRUS"

La Pandemia è un terremoto di tutto il mondo
dove ogni giorno una grande scossa di paura
colpisce ovunque e turba l’uomo nel profondo.
E’un nemico invisibile, il virus che fa paura,
non conosce ostacoli, frontiere o barriere
e nel mondo non esiste ancora la sua cura.

Ogni giorno una scossa fa mutare pensieri,
sogni, abitudini, opinioni, azioni e impegni.
Mutano e cadono veloci anche molti desideri.
.
Ne resta però, forte grande e vivo, uno solo
che la scienza e il tempo potranno soddisfare:
quello di evitare un volo anticipato in cielo.

Araldo Bugiani 15 Marzo 2020