Doppio appuntamento a QB: tra letture per bambini e 'Folklore'

Grosseto: Doppio appuntamento a QB Viaggi di carta (piazza Pacciardi, 1 – ingresso da via Colombo- Grosseto), domani, venerdì 21 febbraio. Si inizia alle 17 con le letture per i bambini a cura di Chiara Gentili per far conoscere le attività della Fattoria dei piccoli: una lettura speciale e a seguire un piccolo laboratorio. Nell’occasione si parlerà del progetto di pedagogia del bosco e dell'iniziativa "Se ti va, regala anche tu un libro alla Fattoria dei Piccoli". Gli educatori della fattoria hanno creato una lista presso QB che ai piccoli esploratori potrebbe piacere e a cui è possibile partecipare donando un libro o un’offerta.

Alle ore 18,30 invece si passa alla presentazione del volume “Folklore - Un esotico” (Edizioni Effigi), di Giulio Bardi. Intervengono insieme all’autore, l’editore Mario Papalini e Paolo Nardini dell’Archivio delle Tradizioni Popolari della Maremma.

Il libro racchiude le illustrazioni tratte dall’omonima mostra itinerante incentrata sulla tradizione popolare maremmana. Le immagini, dal taglio grafico ed essenziale, sono corredate da didascalie e restituiscono una rassegna di alcuni dei motivi folklorici del territorio: dalle leggende più diffuse ai soggetti insospettabili, per criticare l’idea di una tradizione (e quindi di una cultura) rigida e immutabile, verso uno spazio aperto alla suggestione e all’immaginario; la ricerca di una sintesi fra la conoscenza resa possibile dall’analisi antropologica e la comunicazione attraverso l’illustrazione.

Giulio Bardi è un giovane grossetano laureando in antropologia e collaboratore dell’Archivio delle Tradizioni Popolari della Maremma, presso cui svolge attività di ricerca etnografica. Le tavole del progetto “Folklore - Un esotico” sono la resa grafica del suo appassionato percorso di cattura dell’immaginario locale maremmano, e al tempo stesso una rielaborazione delle narrazioni raccolte, perché - come recita l’introduzione del volume - «niente è più falso della vera tradizione, niente è più vero dell’immaginario».