Cala Galera: il Consiglio di Stato respinge il ricorso del Comune di Monte Argentario
Vittoria di Studio Rienzi e dei soci della Marina. Infondate le richieste dell'Amministrazione comunale.Monte Argentario: Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso d’appello del Comune di Monte Argentario con cui si impugnava la sentenza del TAR Toscana che aveva bocciato il provvedimento di annullamento d’ufficio della rimodulazione della concessione del complesso portuale di Cala Galera fino al 2050 alla Società Cala Galera circolo nautico S.p.A., rimodulazione che nasceva dagli ingenti investimenti effettuati da tale Società per le opere di realizzazione dell’approdo turistico.
Lo Studio Rienzi, che dall’inizio della vertenza è intervenuto dinanzi la giustizia per difendere i soci della Società Cala Galera, attraverso i propri legali ha ottenuto oggi una importante vittoria dinanzi al Consiglio di Stato, contro le tesi assurde del Comune.
Nella sentenza dei giudici della V sezione che respinge il ricorso del Comune si legge infatti:
“dalle perizie versate in atti risulta comprovato che, alla fine della realizzazione dei lavori di costruzione del porto (1974), il costo effettivamente sostenuto da Marina Cala Galera è stato del 70,45% in più rispetto a quello stimato nell’istanza del 1968: il che ben giustificava, per ragioni di proporzionalità interne al rapporto concessorio, la rideterminazione della durata complessiva della concessione demaniale al fine garantire l’equilibrio economico-finanziario. Vanno dunque condivise le corrette statuizioni della sentenza appellata, per la quale la rideterminazione della durata della concessione originaria, coerentemente con i criteri enunciati nei pareri legali acquisiti, ha considerato le risultanze della perizia relativa ai costi […]
La rideterminazione della durata della concessione appare, dunque, legittima in ragione dei costi di realizzazione del porto, più alti di ben quasi del 71% rispetto a quelli preventivati. Evidenti ragioni di proporzionalità e ragionevolezza rendono inesigibile, nello stesso interesse generale al congruo e tranquillo uso da parte dei terzi del bene demaniale, una gestione antieconomica dei rapporti di concessori che lo riguardano. Per sua natura, invero, una concessione demaniale marittima – che è un mezzo per un migliore e più efficiente perseguimento dell’interesse pubblico immanente alla natura pubblica dell’area concessa […]
A ciò – che già è sufficiente per accogliere il ricorso - si aggiunge che l’impugnata determinazione dirigenziale prot. n. 32915/2018 del 26 novembre 2018, proprio in quanto annullamento d’ufficio, difettava - come ribadito da Marina Cala Galera e supportato dai numerosi soci della stessa nelle rispettive difese - alla luce dello stesso art. 21-nonies dei necessari presupposti di indagine e motivazione per la correzione di quanto già determinato, posti dalla legge a presidio della stabilità dei rapporti e della generale sicurezza giuridica”.
“Dopo anni di lavori e istruttorie per prorogare la concessione di Cala Galera, il cambio di amministrazione ha provato a trasformare una vicenda giuridica in una questione politica, ottenendo la bocciatura prima del Tar e ora del Consiglio di Stato, con i giudici che hanno giustamente tutelato gli interessi di centinaia di soci della Marina i quali portano denaro al Comune e fanno crescere l’economia locale” – commenta l’avv. Carlo Rienzi (Studio Rienzi).