Olio, l'oro della nostra Maremma

di Maria Franceca AraminiGrosseto: La nostra Maremma, come il resto del mondo, in questo buio periodo storico è colpita da un nemico invisibile ma letale, il Coronavirus, con terribili conseguenze sia economiche che psicologiche. La nostra salute, la nostra Sanità da molti mesi sono messi a dura prova. Tutti i giorni siamo sommersi da numeri che aumentano la nostra paura, pazienti infettati, ricoverati e soprattutto il numero dei morti che hanno superato anche il numero di decessi risultante da una guerra armata.

Da mesi viviamo in un limbo di insicurezza, sottoposti a restrizioni necessarie, che fino ad ora non hanno dato risultati decisivi,  una situazione che ci faccia intravedere la luce in fondo al tunnel. Ma noi non vogliamo essere vittime di questa nemesi e vogliamo guardare al futuro.

La Maremma ha visto tempi difficili ma la sua gente con caparbietà li ha sempre superati. Il nostro futuro è legato alla terra  e dalla terra abbiamo avuto una delle risposte positive; abbiamo scelto una azienda agricola nella Maremma Toscana, che si è proposta un fine coraggioso e lungimirante. Un azienda famigliare Italo svizzera che nasce con  l’obbiettivo di far conoscere “l’olio maremmano miracoloso nettare così ricco di eccezionali nutrienti da meritarsi un ruolo fondamentale in una dieta sana e bilanciata”. Fabrizio Ladi Bucciolini, il gestore crede fermamente nei valori della pianta che con la vigna è un simbolo della terra di Maremma.

Alla domanda cosa l’ha spinta a realizzare un progetto così ambizioso non scevro da rischi sia economici che tecnici, risponde: “Un amore che nasce negli anni '90 quando sono stato chiamato a gestire un’azienda agricola. Da allora  la mia famiglia divide questo amore con l’amore che portiamo alla Svizzera, dove sono nate le nostre figlie. La convinzione che la Maremma abbia delle enormi potenzialità ci hanno spinto a realizzare un progetto per la valorizzazione di un territorio dove l’oro liquido, l’OLIO, antica eredità degli Etruschi, può essere il futuro di una terra generosa come la Maremma. Non ci bastava quindi produrre un olio, ma volevamo produrre un olio d’eccellenza e, quando si è presentata l’occasione di acquistare un terreno sul quale già erano presenti circa 1500 olivi, abbiamo intravvisto una buona opportunità  e, curato e risanato l’oliveto esistente, abbiamo piantato altri 2800 olivi. Ora produciamo, a minimo impatto ambientale, l’ Olio EVO biologico IGP Toscano. Vogliamo che l’Olio di questa terra diventi, come il Vino, conosciuto per la sua alta qualità”.

E i risultati non tardano a farsi sentire, con l’assegnazione del Leone D’Oro , concorso internazionale di olio d'oliva più antico, più innovativo e più selettivo del mondo. Alla prima selezione, con un ottimo risultato con un punteggio superiore dell’85 su 100, quest’olio è approdato alla seconda fase, il sogno, il desiderio di qualità è a portata di mano. Fabrizio Ladi Bucciolini ci tiene a ricordare che OLEA PRILIS è una varietà di olivo, emersa dalle acque di un lago scomparso, il Lago Prile, una storia maremmana che molti non conoscono e che ha origini lontane, quando Vetulonia era una roccaforte etrusca, che dominava la bassa pianura grossetana affacciata sul Mar Tirreno già nel VII e all’inizio del VI secolo a.C. .

Queste pianure erano inondate dalle acque salmastre del lago Prile, o come i romani lo chiamavano, “Lacus Prilis”. "Fino alla seconda metà del XIV secolo - ci racconta Fabrizio - le sue acque salmastre inondavano le terre dove sorge la nostra azienda agricola. In quei tempi remoti il commercio del sale era una delle risorse economiche più importanti di Grosseto. Quando la salinità del lago andò perduta a causa dello sfruttamento eccessivo, l’area si trasformò in una palude stagnante infestata dalle zanzare, veicolo della malaria. C’è voluto uno sforzo umano notevole, iniziato nel 1592 e terminato negli anni Sessanta, per bonificare queste paludi e dare finalmente origine alle fertili pianure che oggi ospitano i nostri Olivi".

Ed è quindi  per la sua storia,  il legame con questa terra che  racchiude tutto l’amore per la Maremma, le sue tradizioni e la sua storia, che la famiglia Ladi sta riversando  sull’Olivo, e la sua coltivazione, per offrire un futuro alla pianta che rappresenta così bene la Maremma. E’ grazie a coltivatori come questo che la Maremma può vedere una luce abbagliante nel suo futuro, perché amore, coraggio, lavoro e determinazione sono il motore che oltre a farci credere nel futuro sarà la rinascita dopo questo periodo nero.

La Maremma  ha visto momenti difficili  ma la sua gente ha sempre reagito  strappando lembo dopo lembo terreno fertile alle paludi, e non è colpa della Maremma se  non ha dato i natali a imprenditori come il sig. Ladi e famiglia, che hanno scelto questa terra per la sua valorizzazione, e la colmano di un amore grande come potrebbero darle i suoi figli. Il periodo nero passerà e torneremo alla vita di sempre, ma gli uomini della Terra, che non hanno mai interrotto il loro impegno, non vedranno la differenza perché il loro lavoro non è mai venuto meno, e la Maremma ne vedrà i benefici.