Carlo Sestini confermato alla guida di Avis Provinciale Grosseto

Rinnovato il consiglio e le cariche associative. Grosseto: Carlo Sestini è stato confermato alla presidenza di Avis Provinciale Grosseto. L’elezione all’unanimità è avvenuta nel contesto del primo consiglio direttivo, dopo che lo stesso era stato rinnovato nel corso della assemblea provinciale del 23 maggio.

“Ringrazio i consiglieri - commenta Carlo Sestini - che hanno voluto attribuirmi, per il quarto mandato consecutivo, questo ruolo di grande responsabilità e impegno, stante anche le difficoltà che l’intero settore della Sanità  sta vivendo a causa dei problemi legati alla pandemia e alla carenza di personale, in particolare medico. Il legame con i donatori e con il tessuto associazionistico di Avis, che vede impegnati uomini e donne, mi ha spinto a non mollare ed a mettere ancora rinnovate energie sul tavolo.”

Le altre cariche elette in seno alla associazione più importante dei donatori di sangue è quella di Mauro Franceschi in qualità di vicepresidente vicario, Mirella Mariani nel ruolo di vicepresidente, Diego Armini come tesoriere, Luisa Rosini in quello di segretaria. Gli altri consiglieri provinciali eletti sono: Erminio Ercolani, Alvaro Bonelli, Antonio Nozzoli, Massimo Maruccia, Vincenzo Giampietro, Giuseppe Massaro e Mario Marcucci.

“A fronte di  qualcuno che entra - commenta il presidente Carlo Sestini -, nel solco dell’alternanza democratica, c’è qualcuno che esce dall’esecutivo provinciale. Mauro Ravagni, Sergio Bresciani, Sirio Sabatini, Eleonora Scheggi, Bruno Tarquini e Mauro Gennari sono persone  il cui lavoro nel corso del tempo è stato encomiabile e ai quali voglio esprimere apprezzamento e ringraziamento per l’impegno profuso all’interno dell’associazione.

Come pure ho apprezzato molto  - aggiunge Sestini - quanto l’Azienda sta facendo per sostenerci, come l’apertura straordinaria di domenica prossima, avvenuta nel contesto della giornata mondiale del donatore di sangue. Proprio per questa ragione chiedo uno sforzo in più, per non arrivare a diminuire le aperture dei centri trasfusionali, come altrove in Toscana potrebbe accadere per delle ferie del personale, incrementando la dotazione di medici trasfusionisti, che ormai da tempo scarseggiano a causa di trasferimenti, pensionamenti e mancanza di vocazioni.”