Buon compleanno Antonio Martini

80 anni vissuti a dipingere con i piedi.di Antonella MontiOrbetello: Compleanno amarcord ieri 8 giugno 2021 presso Le Granitine di Orbetello, lo storico locale limitrofo dei Giardini aperti della cittadina lagunare e forse, definire amarcord la bella festa non è del tutto esatto perché, nei tavoli distanziati  dove è stato servito un ricco buffet rigorosamente rispettando le norme anticovid, si sono seduti tanti, davvero tanti orbetellani e non solo. Il festeggiato di ottanta primavere che a dire il vero ne dimostra venti di meno (personalmente l’ho sempre conosciuto così) è stato Antonio Martini  non uno dei tanti, ma un icona di Orbetello, uno che pare faccia parte della storia più intimistica del paese,

uno con cui hanno condiviso emozioni e risate intere generazioni di lagunari e tutti, un po' alla spicciolata per il tempo piovigginoso del pomeriggio, sono arrivati a fare gli auguri al festeggiato.

Hanno portato tanti regali e fatto fluire tanti ricordi mentre Antonio felice, rideva commosso fino a farsi uscire qualche lacrima per quel regalo inatteso fatto fare dagli amici più intimi e che è stato distribuito ai presenti dal fratello Claudio con la promessa di altre prossime stampe per  accontentare tutti. Nel piccolo libro dal titolo "Antonio Martini. Una vita spericolata e oltre" a raccontare di Antonio hanno pensato alcuni dei “ragazzi” che hanno diviso con lui parte dell’adolescenza, i ragazzi di Piazzale Cavallotti quelli che, hanno fatto sempre sentire Antonio uno di loro e non un emarginato per via di  quella sua impossibilità fisica di essere come tutti. Il libro con la storia di Antonio e bei ricordi dei tanti amici di una vita, si è concretizzato grazie a volontari doc, quelli che non dovrebbero mai smettere di credere nell’amore verso il prossimo meno fortunato ed uno di questi è, da sempre, Claudio Ardigò di Cremona. A lui , alla famiglia e altrettanti volontari doc si deve il libro, la correzione della bozza e la stampa finale.

Il perchè Antonio sia così amato nella cittadina lagunare di fato, stranamente, non è imputabile alla  grave menomazione che lo ha costretto ad una vita su ruote fin dagli esordi o meglio una vita a piedi  considerando che, fino a venti anni, Antonio ha  spinto la carrozzina o forse una prima sorta di rudimentale carretto solo con l’aiuto dei piedi. La prima carrozzina elettrica gli fu regalata da Corsi e da lì, iniziò a dedicare ai piedi così preziosi altre mansioni (riusciva anche a ripararci le biciclette) fino ad impugnarci i pennelli per dipingere. Nel 1969 dipinse il primo quadro ad olio. Mostre d’arte collettive e personali seguirono negli anni e questo anche a livello nazionale. Nel 2000 un suo quadro, finì in un francobollo del Liechtenstein vincendo su tantissimi altri concorrenti e l’ultima collettiva di pittura a cui ha partecipato, è stata quella di agosto dello scorso anno presso lo spazio aperto delle Granatine di Orbetello.

E di Antonio e del fratello Claudio che  ha ultimato il libro con le sue poesie, si potrebbe raccontare molto ma al di là delle tante parole restano i fatti: Le Grantine hanno aperto martedì (unico giorno di riposo) solo per Antonio, il cuoco del ristorante “Pesce Povero” della Giannella ha cucinato per gli ospiti, a salutare il festeggiato è arrivato il Sindaco e l’assessore alla cultura e poi, gli amici storici che hanno organizzato l’incontro specialissimo come Manuela Detti e il marito Marcello Porta e gli editori arrivati per l’evento dal nord Italia e i tanti orbetellani e non che hanno voluto e vogliono bene ad Antonio per la sua voglia di vivere b e oltre gli attuali parametri consumistici e privi di valori.