Negozi e Primo Maggio, Aduc: 'Ecco perché aperti. Festa del Lavoro che torna'

Firenze: "Primo Maggio, festa del Lavoro, motore della società e dell’economia. Cortei, manifestazioni, raduni campestri, tutte iniziative lodevoli e belle. Lavoro sospeso essenzialmente per i dipendenti.

Ma da quando c’è pandemia il lavoro è un miraggio per chi non è un pubblico dipendente o non lavora in aziende dei settori di beni di primaria necessità.

In questi giorni si stanno riaprendo lentamente gli esercizi commerciali, le strutture turistiche e tante altre attività penalizzate dal lockdown e… quale migliore occasione per essere aperti quando tutti quei dipendenti pubblici e privati sono invece in vacanza e possono spendere? Festa del lavoro, per l’appunto. Lavoro che torna.

E invece?

I sindacati inalberati perché in diversi lavoreranno. “Il Primo Maggio è Santo e non si tocca”. Può anche darsi, ma che vuol dire “santo”? Rispondente ad una ideologia del passato quando le feste comandate erano occasione di svago. Ma oggi lo “svago” è stato anche troppo per chi ha dovuto stare chiuso per pandemia, e lo SVAGO non può che essere quello di poter tornare a lavorare. Ecco, questa è oggi la Festa del Lavoro. La Festa del Lavoro che torna! Ma alcuni continuano a non capire e frappongono la loro sacrale ideologia al diritto al lavoro. Facciamone tesoro", Vincenzo Donvito, presidente Aduc.