Approvata all’unanimità la Mozione 'Distribuzione e utilizzo risorse Recovery Fund'

Follonica: Unanimità  del Consiglio Comunale di Follonica per la mozione presentata  dalla Consigliera Monica Paggetti su “Distribuzione e utilizzo risorse Recovery Fund”."Premesso che la pandemia da COVID-19 ha determinato l’acuirsi dei tanti problemi di carattere sociale ed occupazionale - si legge nella mozione -, e che tali problemi hanno rilevato la loro urgenza e importanza occupando con forza il campo delle politiche per lo sviluppo globale e sostenibile, il rapporto del Segretario Generale dell’ONU, dedicato all’impatto del COVID-19 sulle donne, individua cinque ambiti in cui la pandemia avrà ricadute specifiche sulle donne,

ovvero l’ambito economico e occupazionale, la salute, il lavoro di cura non retribuito, la violenza di genere e i contesti di fragilità, conflitto o altre emergenze.

In questi mesi, da più parti, la voce delle donne si è via via fatta più forte e autorevole, contribuendo al dibattito pubblico e distinguendosi per la qualità delle proposte, per l’approccio divergente e insieme trasversale sui problemi sollevati. I problemi delle donne non riguardano solo loro, ma lo sviluppo sano ed equo di tutte e tutti.
I vantaggi dell’azione strutturale su educazione e cura della prima infanzia, sulla scuola, su incentivazione del lavoro femminile, sul superamento della discriminazione di genere relativa a funzioni, salario e riconoscimenti, sulla presenza delle donne nelle decisioni della policy pubblica, così come dimostrato da studi di indagine, sarebbero tali da ripagare gli investimenti conducendo a guadagni sociali, economici, culturali, demografici.

Considerato che la recessione innescata dalle misure di contenimento per l’emergenza pandemica ha avuto, sta avendo e - se non governata - con tutta probabilità avrà un impatto estremamente negativo in particolare sull’occupazione e sull’occupabilità femminile, la Commissione europea, attraverso il dispositivo per la ripresa socio-economica del NEXT GENERATION EU (Recovery Fund) del valore di 750 miliardi di euro, sosterrà le misure urgenti indispensabili per proteggere i mezzi di sussistenza degli Stati membri e sostenerli nell’affrontare l’impatto economico e sociale della pandemia.

I fondi destinati all’Italia e alle singole amministrazioni per la programmazione degli interventi del Recovery Fund non potranno prescindere da progettualità e azioni destinate alle donne e alle politiche di genere, per prevenire e contrastare discriminazioni sociali, culturali, lavorative, gender gap salariale, disuguaglianza e violenza.

Preso atto che su almeno quattro dei problemi “chiave” si è osservata una nuova e precisa attenzione da parte del governo, e cioè investimenti e allargamento dell’offerta sulla cura della prima infanzia, rilancio dell’occupazione femminile, divario retributivo di genere (gender gap), contrasto di ogni forma di violenza e discriminazione, il Sindaco e l'Amministrazione si impegnano a valutare, monitorare ed intervenire, qualora l’amministrazione fosse beneficiaria di risorse provenienti dal Recovery Fund, affinché queste siano distribuite paritariamente sulle azioni che si rivolgono alla vita quotidiana di uomini e donne con particolare attenzione all’uguaglianza di genere. E comunque ad intervenire attraverso gli organi competenti perché tale risorse possano essere conferite equamente; a garantire la parità qualificata di rappresentanza di genere nei livelli decisionali degli organismi pubblici; ad utilizzare tali risorse anche per favorire la formazione e l’occupabilità femminile, contrastare il divario retributivo di genere, potenziare la rete dei servizi alla persona, promuovere forme innovative di lavoro agile; ad avviare azioni che vadano verso il bilancio di genere come strumento di pianificazione e misurazione dell’impatto di genere nelle politiche di programmazione di tutti i livelli e come strumento di monitoraggio dell’efficacia delle singole azioni previste nel patto per il benessere sul luogo di lavoro; ad incentivare azioni di contrasto alla povertà attraverso progetti di reinserimento lavorativo per le donne in estremo disagio socio economico; a pensare e realizzare momenti di formazione per promuovere l’effettiva uguaglianza di genere.