Coronavirus e vaccini. 'La gatta frettolosa fa i gattini ciechi?'

Firenze: "La gatta frettolosa fa i gattini ciechi?" E’ quanto ha pensato Vincenzo Donvito presidente Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, nel leggere la notizia che il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che è pronto il vaccino contro il convid.19.

“So che è molto efficace, e che permette di sviluppare una forte immunità e, lo ripeto, ha superato tutti i test necessari”, ha detto il presidente, così come riporta l’agenzia stampa Afp, che continua: il vaccino è stato chiamato Sputnik V (V come vaccino) in onore del satellite sovietico, prima navicella spaziale che è andata in orbita. Mentre Kirill Dmtriev, presidente del fondo sovrano russo coinvolto nello sviluppo di questo vaccino, ha fatto sapere che la fase 3 (1) degli esperimenti comincerà mercoledì 12 agosto.

E’ superfluo fare l’elenco dei numerosissimi dubbi che, mentre scriviamo, stanno diffondendo esperti scientifici ed autorità sanitarie che non sono legate politicamente con quella russa. Le informazioni sono tutte facilmente reperibili in Rete. Basti dire che è dall’inizio di questo mese di agosto che, ai reiterati annunci russi di essere quasi a conclusione degli studi e sperimentazioni per il vaccino, l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha manifestato i suoi dubbi, ricordando che ogni prodotto farmaceutico dovrebbe “sottostare a diverse prove e test prima di essere omologato per il suo uso”, sottolineando l’importanza del rispetto di “linee direttrici e direttive chiare” in materia di sviluppo di vaccini.

Ovviamente noi non esprimiamo valutazioni mediche e scientifiche, ma osserviamo e valutiamo politicamente. E ci sentiamo di dire che siamo di fronte ad una non-notizia. Questo vaccino, nonostante le rassicurazione del presidente russo (“ha superato tutti i test necessari”), come ci dicono le stesse autorità russe, deve ancora cominciare la fase finale di sperimentazione prima di passare alla fase di distribuzione.

Crediamo che non a caso questo vaccino sia stato chiamato Sputnik. Nella competizione che nella seconda metà del secolo scorso vide russi e americani contendersi le conquiste dello Spazio, il lancio e l’ingresso in orbita dello Sputnik nel 1957, il primo del mondo del suo genere, fu una delle rare affermazioni della supremazia sovietica su quella americana, a cui seguì il primo uomo nello Spazio nel 1961, Jurij Gagarin. Poi i sovietici si fermarono e fu tutta una storia americana, spesso con la collaborazione sovietica.
Questa vicenda è bene ricordarla per capire lo spirito con cui i russi oggi hanno battezzato il vaccino col nome Sputnik. E siccome i russi non hanno mai perso (nonostante il crollo dell’Unione Sovietica) questo desiderio di supremazia mondiale dei loro modelli e della loro scienza… ecco che ora ci riprovano. L’occasione è ghiotta, vista la materia e l’attenzione mondiale e scientifica.
Ma quando si dice una cosa e nello stesso tempo il contrario… c’è qualcosa che gli è sfuggito.

Noi, che siamo solo quelli che dovrebbero usare il vaccino, stiamo attenti ai risultati. E sinceramente, quando ci è venuto in mente che “la gatta frettolosa fa i gattini ciechi” non ci sentiamo proprio dei marziani.
La politica è importante, ma è più importante saperla usare con molta attenzione e, visto che siamo nell’uso dei proverbi, sarebbe meglio “non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso”.


1 - http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-nasce-un-farmaco