Grosseto e l’ondata di calore

di Maria Francesca AraminiGrosseto: Boccheggiando per l’ondata di caldo sentiamo dire, come ogni anno, "un caldo così non si è mai visto". Niente di più sbagliato; purtroppo abbiamo la memoria corta. Vi ricordate l’estate dell’83, colpevole El Niño che portò le temperature di luglio a toccare i 47° per molti giorni, o il 21 ottobre del 2019 quando Grosseto si meritò il titolo di città più calda d’Europa, e l’estate del 2003 con le sue terribili ondate di calore che fu giudicata la più calda degli ultimi 10 anni?

La storia si ripete, estati bollenti ed estati fredde. Si ricordano ancora le estati del 1969 e 70 con massime di 12,5/14 a secondo della zona, al mare con il golfino di lana, perché visto che le vacanze erano pagate tanto valeva godersi la spiaggia imbacuccati.

Quindi perché sorprendersi! Unico rimedio cercare il fresco d’estate, non uscire nelle ore calde e chi può mare o piscina, e se torneranno le estati fredde portiamoci il piumone in vacanza.  Dateci consigli  per non morire di caldo perché, non è un modo di dire, di caldo si muore e le ondate di calore non sono virus di cui è possibile trovare un vaccino; come sempre le persone più esposte sono quelle al di sopra dei 65 anni, anche se è notizia recente che due operai sono morti dopo aver lavorato ore sotto il sole.

I morti per ragioni climatiche sono di un numero preoccupante. Freddo, caldo, inondazioni, venti forti, incendi, e per questo non basta una mascherina, ma informazione, consigli e interventi di specialisti; perché non viene fatta una campagna di sensibilizzazione e non vedo in TV grandi interventi e dibattiti, eppure è un problema che esiste da sempre. Inorridisco quando vedo bambini giocare sulla spiaggia nelle ore più calde, o anziani con la borsa della spesa sotto il sole cocente. Negli anni lontani la spesa ai nonni la facevano i nipoti o i figli, e nelle ore calde i bambini stavano in casa nel primo pomeriggio a fare il pisolino; le nostre nonne e mamme erano più sagge? Perché si è persa la bella abitudine del cappellino, e il vezzoso parasole che fine ha fatto?

Siamo nell’era dell’informatica, nessuno dimenticherebbe a casa il cellulare, ma quello che serve per la nostra salute è finito nel dimenticatoio assieme alle fontanelle dove rinfrescarsi e bere; ora tutti al bar, ok , ma se avete sete di un bel bicchiere d’acqua ,quando il sole picchia sodo, o ce l’avete in borsa o ciccia! Tanto ci sono i bar.