Dl Rilancio, via gli emendamenti per il Terzo settore

Gelli (Cesvot): "Scelta incomprensibile, grave danno per il sistema del welfare della Toscana. I nostri parlamentari si facciano sentire”. Firenze: “Per la Toscana si tratta di un colpo ancora più duro perché qui, nella nostra regione, il mondo del Terzo settore è particolarmente vivo e efficace.

Siamo tante e varie realtà che si occupano non di fare profitti ma di distribuire solidarietà e sostegno a chi ne ha più bisogno, soprattutto ora, in cui il nostro Paese è stato colpito da una crisi senza precedenti. Negare a questi enti un aiuto concreto non solo è una scelta incomprensibile ma significa mettere a rischio la prosecuzione delle attività e centinaia di posti di lavoro: così si rischia di far venire meno una delle assi fondamentali su cui si regge la Toscana. Lanciamo dunque un appello ai parlamentari toscani per far sentire la propria voce ed evitare al Parlamento questa brutta figura.”

E' quanto dichiarato da Federico Gelli, presidente di Cesvot, che commenta così la notizia che nella discussione in corso alla Camera sulla conversione in legge del decreto “Rilancio” sono scomparsi gli emendamenti riguardanti le misure di sostegno al Terzo settore e in particolare l’emendamento che estendeva anche a tutti gli enti di Terzo settore la garanzia dello Stato per l’accesso al credito, già prevista per le imprese.

“Inoltre – conclude Gelli – vogliamo ricordare che gli enti del terzo settore sono fra i debitori più affidabili del nostro sistema creditizio. E' quindi ancor più sconcertante negare una forma di assistenza, già riconosciuta ad altri attori economici e sociali, a queste realtà che dovranno ricoprire un ruolo ancora più indispensabile nel prossimo futuro.”

In Toscana sono oltre 26mila le istituzioni non profit. Sono attivi 469mila volontari e sono oltre 46mila i dipendenti di enti non profit (Istat, 2017). La Toscana registra una presenza di organizzazioni non profit tra le più alte in Italia (71 ogni 10mila abitanti a fronte del 55,4 nazionale) e una spiccata propensione al volontariato (1.253 volontari ogni 10mila residenti, contro la media nazionale di 911 volontari).