Fusione tra Bonifiche Ferraresi e Consorzio agrario del Tirreno, appello ai soci di Confagricoltura Toscana

Confagricoltura Toscana: “Facciamoci sentire e diciamo no”Firenze: “Un’operazione a cui diremo no in ogni sede e in ogni occasione”. La fusione tra Bonifiche Ferraresi e il Consorzio agrario del Tirreno  continua ad avere la ferma opposizione di Confagricoltura Toscana. “Chiediamo a tutti gli associati - è la richiesta del presidente Marco Neri -  di partecipare alle assemblee parziali e di scegliere attivamente  i delegati all’assemblea generale che dovrà decidere le sorti dell’operazione già approvata dal cda. Dobbiamo farci sentire, non possiamo delegare decisioni così importanti sul futuro delle nostre produzioni ad altri”.

Il progetto prevede una riorganizzazione dell’attività consortile e consiste nel conferimento dei due suoi rami d’azienda ad altrettante nuove società. Ad una verrà conferito tutto il patrimonio immobiliare mentre tutta la gestione commerciale andrà ad una Spa costituita dalla Società Consorzi Agrari d’Italia S.r.l insieme ai  Consorzi Emilia, Adriatico, Centro Sud, e Tirreno, e da Bonifiche Ferraresi che ne avrà la gestione. Inoltre, stando ai patti parasociali, Bonifiche Ferraresi avrà un notevole potere di controllo sulla nuova società: solo con il suo voto favorevole possono essere adottate le delibere nelle materie assembleari rilevanti e sarà sempre la società ad esprimere l'amministratore delegato a cui spetta proporre il direttore generale, poi nominato dai Consorzi

“Quest’operazione cancellerebbe il nostro patrimonio. A darci il colpo di grazia e a mettere una pietra tombale sulla nostra storia non sarà certo il Covid, ma una società quotata in borsa. Siamo convinti  - continua il presidente Neri - che questo sia il momento peggiore per eliminare definitivamente i nostri fini mutualistici prevalenti e di sostegno reciproco, in cui vige il concetto dell'aiuto a chi è in difficoltà. Ci troveremo di fronte a una realtà concepita da società finanziare e da banche, con l’assillo del profitto ad ogni costo e che nulla ha a che fare con i nostri principi e valori”. Infine una considerazione: “Questo progetto  - aggiunge il presidente - è stato fortemente voluto da Coldiretti e uno stop è arrivato proprio nel consorzio dove a capo del cda c’è il suo presidente nazionale. Davvero strano, ma  sufficiente a far riflettere sulla bontà dell’iniziativa”