Azioni Veneto Banca: prima sentenza di condanna

Banca Apulia risarcirà quasi 82 mila euro come danno per la vendita di azioni. Confconsumatori: «Una speranza anche per i risparmiatori grossetani» Grosseto: Arriva una svolta nell’annoso contenzioso riguardante la vendita delle azioni Veneto Banca. Una svolta che costituisce un concreto segnale di speranza anche per i risparmiatori grossetani coinvolti nella vicenda. Il 26 maggio 2020, infatti, il Tribunale di Brindisi ha emanato la prima e finora unica sentenza in Italia che non solo ha dichiarato la risoluzione dei contratti di acquisto dei titoli Veneto Banca ma ha anche condannato l’istituto di credito che ha venduto quei titoli – nella fattispecie Banca Apulia, successivamente incorporata per fusione a Intesa San Paolo – al risarcimento del danno in favore del risparmiatore di quasi 82mila euro oltre agli interessi.

«Si tratta di una sentenza storica destinata a fare giurisprudenza – dice l’avvocato Emilio Graziuso, responsabile del coordinamento di Confconsumatori che ha difeso nel processo civile il risparmiatore tradito – che costituirà indubbiamente un precedente utile a tutto il popolo dei risparmiatori coinvolti nella vicenda Veneto Banca. Abbiamo infatti ottenuto il riconoscimento integrale della nostra linea difensiva».

Dopo le pronunce favorevoli dell’Acf, l'Arbitro per le controversie finanziarie, è giunta una sentenza immediatamente esecutiva in base alla quale dovranno essere restituite al risparmiatore le somme investite. L’inizio della vicenda risale al periodo compreso tra il 10 giugno 2010 e il 30 giugno 2013: il risparmiatore aveva acquistato dall’allora Banca Apulia, della quale era cliente, azioni Veneto Banca prospettati – a quanto sostenuto in giudizio dal risparmiatore – come titoli sicuri e senza rischio alcuno per il capitale. Solo successivamente, in seguito alle note vicende di cronaca che hanno coinvolto Veneto Banca, il risparmiatore si era reso conto della natura, dei rischi e della pericolosità dell’investimento e che, pertanto, il valore delle azioni in suo possesso era pressoché azzerato.

Vani i tentativi di arrivare a un componimento bonario della controversia. E così nel 2017 il risparmiatore, assistito dall’avvocato Emilio Graziuso, ha promosso il processo che si è concluso con la sentenza del 26 maggio 2020 con la quale il Tribunale di Brindisi ha riconosciuto la violazione da parte della banca intermediaria della normativa di settore e in particolare degli obblighi di informazione, con il conseguente diritto al risarcimento del danno di quasi 82mila euro, oltre agli interessi, per responsabilità da contatto sociale.

«Il primo riconoscimento della violazione degli obblighi informativi e della responsabilità della banca per la vendita delle azioni Veneto Banca, con conseguente diritto al risparmiatore al risarcimento integrale del danno patito – ha commentato l’avvocato Graziuso – è motivo di grande soddisfazione per la nostra associazione. Da quasi vent'anni, infatti, siamo impegnati nella tutela dei risparmiatori coinvolti nelle tristi vicende di risparmio tradito, dallo scandalo dell'llora Banca 121 alla vendita di titoli Parmalat, Cirio, Cerruti, Argentina, Giacomelli, e ora nelle controversie riguardanti i risparmiatori di Veneto Banca e Banca Popolare di Bari. La nostra speranza è che le ormai numerosissime vittorie ottenute in materia a livello giudiziale sull’intero territorio nazionale portino a una riforma della normativa di settore che ponga al centro la tutela effettiva del risparmiatore affinché vicende economiche come queste non si trasformino in veri e propri drammi familiari e personali».

I risparmiatori grossetani interessati possono contattare lo sportello provinciale, in via della Prefettura 3 a Grosseto, aperto al pubblico su appuntamento da concordare chiamando tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle ore 16 alle ore 18, il numero 0564 417849.

Per assistenza è sempre possibile anche scrivere alla mail grosseto@confconsumatori.it.