Diocesi Grosseto. 'Rinviate prime Comunioni e Cresime al nuovo anno pastorale'

Il Vescovo: “Incoraggio sacerdoti, catechisti, famiglie ad aiutare i nostri ragazzi a vivere questa decisione come un’occasione per imparare ad assaporare ancor di più il dono della festa”.

Grosseto: Il vescovo Rodolfo, con una comunicazione inviata ai sacerdoti attraverso l’ufficio liturgico diocesano, ha confermato definitivamente quanto già stabilito, in via generale, dalla Conferenza Episcopale Toscana: sono rimandate al nuovo anno pastorale sia la celebrazione delle Prime Comunioni che delle Cresime.

“Le motivazioni – spiega la nota dell’ufficio liturgico – sono molteplici e evidenziate dalla pronuncia della Cet. A partire dal fatto che tali celebrazioni comportano considerevoli afflussi di persone e soprattutto che i limiti posti alle attività parrocchiali in questo tempo non stanno consentendo un’adeguata preparazione dei ragazzi”.

curia vescovile grosseto.JPGIn altri termini, questo tempo di isolamento e di interruzione anche delle attività legate al catechismo, sta rendendo impossibile una vita di comunità ordinaria, dentro la quale la celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana acquistano ulteriore significato e valenza.

Sarà premura dell’ufficio liturgico, non appena superata la fase dell’emergenza, riprogrammare l’intero calendario, soprattutto per quanto attiene la celebrazione delle Cresime, che richiede la presenza del Vescovo.

“Incoraggio i sacerdoti, i catechisti, le famiglie a vivere questo momento e questa decisione come un’occasione per aiutare i nostri bambini e ragazzi ad assaporare ancor di più il dono della festa e non come una privazione – esorta il Vescovo – Con la scelta di rimandare la celebrazione dei Sacramenti non si vuole ignorare questa necessità: torneremo a celebrare la domenica con le nostre comunità riunite!

Arriverà il giorno in cui potremo di nuovo fare insieme comunità guardandoci negli occhi, abbracciandoci, stringendosi la mano e incontrandoci attorno alla Parola e alla Mensa del Signore. Rimandiamo queste celebrazioni come un segno di premura per i nostri ragazzi, di responsabilità per il tempo che viviamo e di rispetto per le famiglie, non tenendo in sospeso date che si fanno molto vicine”.