Geotermia, approvata all’unanimità la mozione di Marras su Montenero

‘Importante la condivisione di tutti per sostenere la giunta a negare l’autorizzazione’ Firenze: Approvata questa mattina con voto unanime in Commissione ambiente la mozione presentata dal capogruppo PD Leonardo Marras che impegna la Giunta regionale a negare l’intesa al Governo per la realizzazione della centrale geotermia a Montenero d’Orcia; sottoscritta anche dai capigruppo di Sì Toscana a Sinistra, Movimento Cinque Stelle, Articolo 1-Mdp e dalla vice capogruppo del Partito Democratico.

“Ringrazio ancora una volta i colleghi che hanno firmato e votato la mozione: con la piena condivisione rafforziamo ancora di più questo atto e aiutiamo la Giunta ad assumere la decisione di negare l’intesa al Governo per la realizzazione della centrale” spiega Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana, che prosegue: “Il voto di oggi è anche la risposta alle istanze del territorio che da sempre ho appoggiato e cercato di far valere in Regione.

L’abbiamo detto più volte, mai come in questo caso lavorare uniti per l’obiettivo è la strada più facile per raggiungerlo. Adesso la Giunta dovrà deliberare il parere negativo all’autorizzazione, poi la palla tornerà al Ministero. Ovviamente, non abbasseremo la guardia, quello di oggi per quanto positivo e forte è un segnale che speriamo tracci la strada anche per il livello nazionale”.

“È utile ricordare che il progetto Montenero è un cosiddetto ‘progetto pilota’ – prosegue Marras –quindi di competenza ministeriale e non regionale, ma in questi anni in Regione abbiamo fatto molto per regolamentare il settore dell’energia geotermoelettrica ed è sugli strumenti che ci siamo dati che dobbiamo far leva per rafforzare la nostra posizione di contrarietà.

Prime tra tutte le linee guida con cui si è tracciato il quadro generale, poi le Aree non idonee individuate dai singoli Comuni (per le quali l’iter di approvazione è in fase finale) e, infine, i principi richiamati nella legge regionale: tutela dell’ambiente e del lavoro, più controlli, maggiore capacità tecnologica, requisiti più stringenti per i concessionari, obbligo per quest’ultimi di sviluppare attività collaterali”.