Sos Geotermia Comitato Scansano: ‘Regione fermi permessi di ricerca in attesa delle decisioni del Governo sulle zone non idonee’

Scansano: La Regione Toscana deve ritirare i permessi di ricerca geotermica rilasciati a Scansano e Magliano in attesa che il Governo realizzi la “zonazione” del terrritorio italiano non idoneo allo sfruttamento geotermico.

Lo chiede con Forza il Comitato Scansano Sos Geotermia ricordando che il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, rispondendo giovedì alle Camera ad una interrogazione dei deputati Pd Luca Sani e Stefania Pezzopane, ha annunciato che “il Governo sta definendo, per le varie tipologie di impianti geotermici, la mappa delle aree potenzialmente sfruttabili e per implementare le linee guida per l’utilizzazione della risorsa geotermica a media e alta entalpia che stabiliscano i criteri generali di valutazione, per lo sfruttamento in sicurezza della risorsa, tenendo conto delle implicazioni che l’attività geotermica possa avere relativamente al bilancio idrologico, al rischio di inquinamento delle falde , alla qualità dell’aria, all’induzione di microsismicità”.

 Associandosi alla richiesta avanzata in tal senso dall’onorevole Sani a commento della risposta del Governo, Il Comitato Scansano Sos Geotermia  ritiene che sia assolutamente necessario annullare i permessi rilasciati dalla Regione Toscana – due a Scansano ed uno a Magliano in Toscana - per perforazioni profonde ed invasive in attesa che siano definite tutte le zone non idonee. Anche perché il provvedimento regionale che regola la Aree non idonee è stato impugnato dal Governo davanti alla Corte Costituzionale. Occorrono, come ha detto Sani, rapidità e chiarezza per evitare che territori ad alto pregio ambientale, agricolo e turistico, siano irrimediabilmente compromessi.

 Dal primo giorno il Comitato Sos Geotermia ha puntato il dito contro scelte regionali illogiche ed inspiegabili: a Scansano e a Magliano da anni, grazie a tanto lavoro e investimenti importanti, crescono un turismo rispettoso dell’ambiente e, soprattutto, produzioni agroalimentari di grande pregio tutelate da marchi Dop, Doc, Docg, Igp.

“Abbiamo inutilmente chiesto agli assessori competenti Monia Monni e Leonardo Marras – sottolinea il Comitato - un incontro con la popolazione, fortemente allarmata soprattutto dopo la notizia del terremoto 4.4 provocato il 26 giugno a Strasburgo dalle prove di produzione di una centrale geotermica fermata addirittura da dicembre per le scosse provocate a ripetizione. Dagli Assessori non è arrivata risposta, è arrivata invece una preoccupante dichiarazione dell’avvocatura regionale che, davanti al Tar, in opposizione ai ricorsi presentati da cittadini, produttori e amministrazione, ha spiegato come area non idonea non voglia dire che la geotermia non si possa fare in assoluto. Quindi cade anche la foglia di fico della “ricerca mineraria” che non si potrebbe vietare. Non siamo di fronte a pozzi di ricerca, che costano ben 12 milioni di euro a sito, ma al primo step per la realizzazione di centrali invasive e dannose.

Dannose molto probabilmente per la salute e la sicurezza di opere come il Castello di Montepò o la Fattoria sforzesca a Pancole e Pomonte o le Mura di Magliano, che non reggerebbero la sismicità indotta dalle re immissioni, sicuramente dannosa per una economia che ruota attorno a produzioni agricole che non possono convivere con impianti industriali. Dunque la Regione si fermi prima di provocare danni irrimediabili£, così termina la nota del Comitato Scansano SOS Geotermia,